Renato Baron

CHI ERA RENATO BARON?

Pietro Renato Baron era nato a Schio il 7 dicembre 1932 ed è morto, sempre a Schio, il 2 settembre 2004. La famiglia gli diede una solida formazione cristiana. Conseguì il diploma di perito industriale con i corsi serali. Lavorò per alcuni anni in officine meccaniche tessili, poi fu impiegato al casello autostradale a Piovene Rocchette con competenze sugli sviluppi autostradali, finchè, nel 1989, andò in pensione. Il 5 maggio 1962 si era sposato con Margherita Menin. Più volte, dal 1960, fu eletto Consigliere nel Comune di Schio e dal 1970 al 1975 fu assessore ai lavori pubblici della città. E’ stato anche segretario di una sezione della Democrazia Cristiana di Schio. Era un uomo concreto, dotato di molto buon senso, stimato dai colleghi di lavoro, dai dirigenti e dagli amici, i quali uniti a tutto il Movimento Mariano “Regina dell’Amore” da lui fondato per espresso desiderio di Maria Regina dell’Amore”, gli hanno espresso calorosamente, tutto il loro affetto e riconoscenza il giorno delle esequie sabato 4 settembre 2004 nella chiesa di SS: Trinità di Schio.

RENATO: UMILE STRUMENTI NELLE MANI DI MARIA

A San Martino è iniziata una grande Opera chista dal Cielo e che ora che Renato non c’è più sta a noi proseguire sull’esempio che ci ha lasciato, e cioè:

1) crescere nella devozione a Maria, la cui centralità è stata sempre viva e presente in tutto l’arco della sua vita;

2) percorrere la strada dell Fede che è quella del realismo, dll’accettazione di collaborare, cioè, alla salvezza del mondo attraverso la partecipazione al mistero della croce e della sofferenza;

3) impegnarci in un lavoro continuativo a favore dlla Comunità (Renato si è sempre speso per il bene comune di tutti: della parrocchia e della sua città);

4) disponibilità nei confronti di tutti, testimoniando così la carità come virtù teologale accolta nella fede, ma anche vissuta e condivisa con le persone in condizione di necessità;

5) centralità della preghiera e della meditazione, che caratterizzava la sua vita quotidiana.

I suoi ultimi anni sono stati un vero “calvario”: dolori indicibili lo attanagliavano giorno e notte, costringendolo molto spesso a letto. “Accettate la Croce! Abbracciate la Croce!” ha detto la Regina dell’Amore, e Renato la sua croce l’ha portata nel corpo e nello spirito, con quella serenità che solo dal Cielo può venire; è stato il suo dono al Padre “per la Chiesa e per i miei fratelli”, come ebbe a dire, sommessamente alla Vergine mentre era ricoverato in ospedale. Maria gli è sempre stata vicina, e poche ore prima di lasciarci, come ha dichiarato Rita, sua moglie, con un sottile filo di voce, parlava alla Regina dell’Amore e continuamente La invocava.