All’interno dell’area chiamata: “del cenacolo di preghiera”, vi sono molti riferimenti importanti relativi alla suggestiva storia di San Martino.
All’interno dell’area chiamata: “del cenacolo di preghiera”, vi sono molti riferimenti importanti relativi alla suggestiva storia di San Martino.
Appena si entra nell’ “area cenacolo”, sulla sinistra ci si trova davanti a due statue di bronzo che rappresentano una apparizione della Vergine a Renato Baron; quest’ultimo lo si vede come allungare le mani per toccare quelle di Maria e nella sottostante targa tutto viene spiegato riportando le parole che la Regina dell’Amore disse a lui durante una apparizione sul Monte di Cristo nel lontano aprile 1988: “ Renato, tocca le mie mani (e Renato le allungò fisicamente verso la Madonna), senti? Anch’io ero come voi e un giorno anche voi sarete come me”. Renato più volte, parlando ai pellegrini, disse che quando quel giorno toccò le mani di Maria, ne sentì la corporeità e il calore similmente alle nostre mani terrene.
All’interno della cappella del Cenacolo, a destra del Tabernacolo, si trova un grande crocifisso del quale Gesù stesso disse a Renato: …“misericordia e perdono beneficeranno quanti visitano la mia immagine crocifissa che avete voluto nella Cappella-Cenacolo, la più somigliante alla realtà di tutte le immagini che mi raffigurano. Fatene vostro tesoro custodendola; propagandola, farete conoscere a tutti l’immensità del mio amore di Crocifisso” A sinistra del Tabernacolo c’è la bellissima statua che rappresenta la santa Vergine così come la vedeva Renato quando Ella gli appariva al di fuori della chiesetta di S. Martino e della quale Maria disse: “la mia immagine sarà accanto al crocifisso e dalle mie mani emanerò luce e grazie” (16.7.87) .
In una stanzetta adiacente alla cappella del Cenacolo si trovano due segni di importanza straordinaria: la statuina di gesso di Gesù bambino, proveniente da Betlemme che ha pianto lacrime umane, in presenza di molti testimoni commossi e stupiti, per ben 5 volte nel corso degli anni; la prima lacrimazione avvenne il 28/12/1987 e la Regina dell’Amore, dopo alcuni giorni, sembrò commentare questo evento attraverso un messaggio molto forte e impressionante: “Gesù, Gesù che tu chiedi , figlio mio, Io ti dono. Piange con me Gesù per la grande indifferenza degli uomini. Ogni animo lui vede, ogni cuore Lui vede, ma i cuori, gli animi sono lontani da Lui: rimaniGli vicino! La mia voce non basta al richiamo; le sue lacrime bagnino questa umanità arida. Oh, piangerà, si piangerà questa generazione superba dal cuore indurito. Ascoltatemi, figli miei” (1/1/1988). Questo straordinario evento si ripetè ancora il 31/12/1990; il 4/5/1993; il 30/9/1997 e il 19/7/2000. Oggi la statuina è posta all’interno di una teca e sopra di essa si trova il cuscino segnato dalle lacrime sgorgate dal bambinello durante la prima delle 5 lacrimazioni.
Il giorno 11 novembre 1986 (festa di San Martino) inizia a profumare il Crocifisso della stanza di preghiera nella casa di Renato. Il profumo invase tutta la casa. Poco tempo dopo, inizia a profumare anche la croce della seconda stazione della Via Crucis, croce fatta con due tronchi di acacia. Attualmente questa croce è custodita in una teca trasparente presso il Cenacolo. Una notte di marzo 1987 ignoti imbrattarono questa croce con vischio o colla. Due persone la pulirono con stracci imbevuti di acqua ragia. Dopo la pulitura le mani e gli strofinacci odoravano dello stesso profumo della croce.
In agosto del 1987, alla fine della Via Crucis sul Monte di Cristo, in una brevissima apparizione, la Madonna avvertì Renato che stavano profanando la croce. Gli uomini si precipitarono giù dal monte verso la casa del Cenacolo lontana 3 km circa: la porta della Cappella era stata forzata e la croce trafugata. Dopo qualche ricerca e seguendo il profumo che emanava la croce, la trovarono appoggiata alla rete di recinzione del parco e scorsero due auto nella strada che si allontanavano a tutta velocità: evidentemente i malintenzionati avevano dovuto desistere per non essere sorpresi in flagrante.
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